Quando ero adolescente pensavo che la solitudine fosse direttamente proporzionata alla quantità di amici che mi circondavano o sul numero delle sere che avevo impegnate durante la settimana:
Ovviamente mi sbagliavo.
Io sono una che fa gruppo, compagnia, chiacchIere, sono quella del più siamo meglio è: ma spesso ho trascorso tempo in compagnia sentendomi sola, perché non avevo niente da condividere, o dire, e ancora di più mi sono sentita Sola anche quando ero in coppia, rendendomi conto di perdere tempo.
Non è quanta gente abbiamo intorno a renderci più felici-sereni-tranquilli-sicuri, ma è il come stiamo con noi stessi a fare la differenza.
Non so bene quando ho capito questo, non ricordo il momento preciso, sarà stata la mia indipendenza intrinseca, o forse la mia testardaggine nel voler fare le cose, a capire, che non sempre qualcuno mi sarebbe venuto dietro.
Tutto dipende da che tipo di valutazione facciamo dello stare da soli, quanto ci siamo simpatiche e se ci consideriamo migliore amiche.
In pratica secondo alcuni studi è come se non ci ritenessimo capaci di soddisfare i propri bisogni e necessità.
Ed ecco che a questo punto ci incasiniamo la vita.
Il tutto è nella nostra testa con idee che in due è meglio, un film-lo-shopping-il-mare, e anche se è vero, perché la condivisione è parte integrante del nostro essere umani, questo non vuol dire che se sola per-un-giorno-un-weekend-una settimana allora è la fine.
Sono onesta la paura di rimanere soli, è un timore legittimo, l’idea ci spaventa certo, in fondo siamo animali sociali, ma l’immenso valore che diamo all’altro come salvatore del nostro tempo mi pare una cagata immensa. Cioè, in pratica è come se non riconoscessimo la nostra compagnia come efficace ed essenziale a noi stessi.
Quindi? Fermiamoci un attimo, ascoltiamoci senza quel qualcuno che ci dà sicurezza, o conferma, smettiamo di riempire i vuoti della giornata e iniziamo a scegliere.
1. Scegliamo cosa ci piace davvero.
2. Scegliamo cosa vogliamo fare da soli o in compagnia.
3. Scegliamo con chi desideriamo trascorrere il nostro tempo.
Solitudine è un’etichetta, dipende soltanto da Noi come vogliamo interpretarla.

Puoi richiedere una consultazione psicologica online per fare il punto della tua situazione.
La consultazione psicologica online non ha finalità psicoterapeutiche, ma serve per fare il punto della situazione sulla problematica portata per valorizzare le risorse esistenti e comprendere come riportare l’individuo a uno stato di benessere.
La consultazione online è utile per comprendere se l’intervento psicologico fa al tuo caso e per decidere se proseguire con una terapia psicoterapeutica.

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Mi sembra che l’ansia sia diventato un mood “normale” per sopravvivere (non vivere) a mille programmi, giri e impegni incasellati e scadenzati, tanto da perderci dentro aspettative e performance da rispettare e mantenere.
Ma siamo sicuri che produca effetti benefici?
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Ma in fondo quanto parlate davvero?
Cioè, non le chiaccherine del tempo-del-lavoro-e-allora-tutto-bene-guardiamo-la-televisione e buonanotte; no quando domando se comunicate io intendo i vostri stati emotivi, sensazioni, disagi e cosa pensate.
Lo fate?